Nell'ambito del Giorno del Ricordo
(commemorato il 10 febbraio, data della firma del Trattato di
pace di Parigi nel 1947, in ricordo della tragedia degli
italiani e di tutte le vittime delle foibe nel secondo
dopoguerra, dal 18 al 20 febbraio una delegazione di studenti
delle classi superiori valdostane si recherà in visita di studio
a Trieste. All'iniziativa - promossa organizzata dal Consiglio
regionale, dalla Presidenza della Regione e dall'Assessorato
regionale dell'istruzione e cultura - parteciperanno 41 studenti
in rappresentanza dell'Istituto tecnico e professionale
regionale Corrado Gex di Aosta, dell'Istituzione scolastica di
istruzione tecnica e professionale di Verrès, dell'Istituzione
scolastica di istruzione liceale e tecnica Binel-Viglino
Pont-Saint-Martin e dell'Istituto professionale alberghiero di
Chatillon.
Ad accompagnare i ragazzi saranno i rispettivi docenti e il
consigliere regionale Chantal Certan. "La visita di studio - si
legge in una nota - è volta a promuovere un percorso di
sensibilizzazione e approfondimento sui temi dell'esodo della
popolazione italiana dalle terre dell'Istria e Dalmazia e della
tragedia delle foibe, con la visita alla Risiera di San Sabba,
alla Foiba di Basovizza, al Campo profughi di Padriciano,
diventato museo nazionale in ricordo delle vittime delle foibe e
dell'esodo istriano fiumano dalmata che coinvolse 350 mila
persone, oltre che a Redipuglia, sacrario monumentale della
prima guerra mondiale, dove sono sepolti più di 100 mila
soldati".
"Il viaggio a Trieste - spiega il Presidente del Consiglio
Valle, Marco Viérin - vuole offrire la testimonianza concreta e
visiva di quello che l'odio ha generato: è importante radicare
nella società, e in particolare nella coscienza dei giovani, la
memoria di un periodo particolarmente buio della storia
contemporanea, affinché si nutrano dei valori di umanità,
fratellanza e pace e rifuggano tutto quello che riguarda gli odi
razziali, le pulizie etniche o gli estremismi". "Celebrare il
Giorno del Ricordo - aggiunge il Presidente della Regione,
Augusto Rollandin - serve a riportare alla memoria chi siamo,
serve a mantenere alta l'attenzione sui nostri principi e sui
nostri ideali, serve a creare un dialogo fattivo con i nostri
giovani e a riaffermare quei capisaldi di civiltà sui quali si
fonda ogni società libera e democratica. Ma il 10 febbraio è
anche una giornata per interrogarsi, più semplicemente, sui
nostri comportamenti quotidiani, sul nostro senso della
giustizia e del rispetto per l''altro', chiunque egli sia".
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