La firma da parte del premier Matteo
Renzi del patto di stabilità della Valle d'Aosta alla vigilia
delle elezioni comunali del capoluogo è stata "una confusione
tra elezioni e istituzioni". Lo ha denunciato oggi in Consiglio
Valle il capogruppo dell'Union valdotaine progressiste, Luigi
Bertschy, intervenendo sulla visita del presidente del Consiglio
dello scorso 8 maggio.
"Il fatto che si sia nascosto sino alla fine - ha aggiunto il
consigliere di minoranza - che questa visita implicava la
firma-annuncio del Patto di stabilità nell'ultimo giorno di
campagna elettorale dimostra però come si siano volute
utilizzare le Istituzioni a soli fini propagandistici".
La stessa posizione è stata espressa da Albert Chatrian
(capogruppo di Alpe): "Si è voluto spacciare per visita
istituzionale quella che invece era la passerella, legittima
beninteso, del Presidente Renzi a un comizio elettorale del suo
partito", ha rilevato. "Non so se il patto di stabilità - ha
ancora detto Chatrian - sia solo un accordo commerciale per
blindare certe pedine nell'Amministrazione regionale, certo
rimane la mancanza di rispetto istituzionale".
"Riguardo al Patto di stabilità - ha replicato il presidente
della Regione, Augusto Rollandin - avevamo annunciato che
l'accordo era stato raggiunto, ma non avevamo inviato nessuna
lettera perché non c'era il documento ufficiale. La firma dell'8
maggio è stata quindi la conclusione di questo percorso".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA