"Le dichiarazioni del Centro donne
contro la violenza di Aosta di questi giorni" secondo Valle
d'Aosta aperta "fanno salire la preoccupazione, né ci basta la
tiepida smentita dell'azienda Usl, sappiamo bene a quante
pressioni siano sottoposte le donne, i consultori devono essere
spazi sicuri! Questa situazione non è tollerabile e pretendiamo
un messaggio forte e chiaro da parte del presidente della
Regione che non ci saranno né ora né mai le associazioni
antiabortiste all'interno dei presidi valdostani".
Secondo la coalizione politica composta da Area democratica,
Adu Vda e Movimento 5 stelle "l'accesso all'aborto è una
questione di diritti umani e, dati i tempi, occorre purtroppo
ribadire che è un diritto riconosciuto in Italia. In questi
giorni stiamo assistendo all'ennesimo attacco di questo governo
al diritto di autodeterminazione delle donne, con un
emendamento, all'interno di un decreto completamente avulso da
questo contesto, che spalanca le porte alla presenza di
associazioni antiabortiste dentro i consultori, con la scusa
ipocrita di dare piena realizzazione alla legge 194. Valle
d'Aosta Aperta vuole essere chiara su questo: è falso! In
nessuna parte della norma è prevista la presenza di associazioni
antiabortiste all'interno dei consultori e da nessuna parte vi è
scritto che si devono convincere la donna a non abortire. Come
se già non bastasse lo spropositato numero di obiettori di
comodo che rendono irrealizzabile questo diritto di legge in
alcune regioni!".
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