Le precipitazioni registrate nell'ultima parte della stagione fredda, con la neve caduta in quota, hanno fatto rientrare al momento l'allerta per un'altra estate di siccità eccezionale in Valle d'Aosta.
La situazione "può essere definita nella media degli ultimi 20 anni, quindi non più critica, tranne forse per la parte più orientale della regione, le valli di Champorcher e Gressoney, che invece sono un po' sotto", spiega all'ANSA l'esperto di cambiamenti climatici Edoardo Cremonese, ricercatore dell'Arpa Valle d'Aosta.
Una minor quantità di neve corrisponde infatti a una inferiore disponibilità di acqua nella stagione estiva.
"Quest'anno - aggiunge Cremonese - siamo a 870 milioni di metri cubi di acqua stoccata nella neve, rispetto a una media di 930".
Proprio in questi giorni in Valle d'Aosta "è stato raggiunto il massimo livello" di neve accumulata in alta quota e "sta iniziando la fase di fusione".
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