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Corruzione in appalti pubblici, quattro arresti

Corruzione in appalti pubblici, quattro arresti

Operazione dei carabinieri di S.Vincent e Chatillon

AOSTA, 20 novembre 2018, 17:48

Redazione ANSA

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Carabinieri, Aosta (Credit: Thierry Pronesti) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Carabinieri, Aosta (Credit: Thierry Pronesti) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Carabinieri, Aosta (Credit: Thierry Pronesti) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I carabinieri di Saint Vincent-Chatillon hanno eseguito otto misure cautelari per corruzione, concussione, abuso d'ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente nei confronti del responsabile dell'ufficio tecnico di un comune della media valle, di 3 imprenditori edili e di 4 liberi professionisti. Coordinata dalla Procura di Aosta, l'attività investigativa ha consentito di riscontrare una "rodata attività criminale nella gestione e nell' affidamento di appalti pubblici".

A finire in carcere è stato Fabio Chiavazza, di 48 anni, residente a Challand Saint Victor, responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Valtournenche (Aosta) dal 2016 ai primi mesi del 2018. Sono finiti agli arresti domiciliari tre imprenditori edili: Loreno Maurizio Osvaldo Vuillermin, di 68 anni, Renza Dondeynaz (64) e Ivan Vuillermin (44), soci amministratori della Edilvu, tutti di Challand Saint Victor. Gli altri due professionisti destinatari di obbligo di firma e di dimora sono Stefano Rossi (54) di Piacenza e Rosario Andrea Benincasa Di Caravacio (51) di Torino. Gli ingegneri Corrado Trasino e Adriano Passalenti, quest'ultimo funzionario Anas, sono destinatari di obbligo di dimora e di firma alla polizia giudiziaria.

Indagato anche presidente Cervino spa - Anche Federico Maquignaz, presidente della Cervino spa (società che gestisce gli impianti della località turistica), è indagato dalla procura di Aosta nell'ambito di un'inchiesta sulla corruzione in appalti pubblici. Lui e l'allora responsabile dell'ufficio tecnico di Valtournenche, Fabio Chiavazza, secondo l'accusa "deliberavano, attuavano e concludevano un patto corruttivo connotato dalla percezione di utilità da parte di Maquignaz consistite nell'esecuzione dei lavori di nuova costruzione e ristrutturazione dell'immobile denominato 'Rocce Nere' gestito dalla Cervino spa attraverso il compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio da parte di Chiavazza". 

Candidato M5S indagato per tentata corruzione elettorale - C'è anche un candidato del Movimento 5 stelle alle scorse elezioni regionali in Valle d'Aosta tra i 14 indagati dalla procura di Aosta per un giro di corruzione in appalti pubblici principalmente nella Valtournenche. Si tratta dell'ingegnere Paolo Carotenuto, di 65 anni, che è accusato di 'tentata corruzione elettorale': secondo l'accusa avrebbe chiesto un sostegno elettorale in cambio di servizi. Tra gli altri indagati - oltre agli otto sottoposti a misure cautelari - ci sono il presidente della Cervino spa, Federico Maquignaz, per corruzione; l'architetto Ezio Alliod di Verres, l'addetta all'ufficio tecnico lavori pubblici del Comune di Valtournenche Cristina Camaschella e Nicolò Bertini (legale rappresentante della ditta 'Bertini Aosta srl' di Issogne), e l'ingegnere Giuseppe Zinghinì, tutti per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Mazzette per 70 mila euro - E' di oltre 70 mila euro l'importo appurato - riferiscono i carabinieri - che Fabio Chiavazza, ex responsabile dell'ufficio tecnico di Valtournenche, ha percepito dai titolari della ditta Edil vu di Challand-Saint-Victor - Ivan Vuillermin, Loreno Vuillermin e Renza Dondeynaz - tramite "false fatturazioni inerenti prestazioni di fatto mai effettuate da una ditta edile a lui riferibile".

Secondo le indagini dei militari, Fabio Chiavazza "forte del proprio incarico e della piena fiducia dell'allora sindaco non ha esitato e porre in essere una serie di condotte illecite al fine di favorire le proprie cerchie di amicizie e gli imprenditori da cui ha percepito utilità". E "nello stesso tempo ha posto in essere pesanti ritorsioni in danno dell'imprenditore edile Enrico Goglio che ha avuto l'ardire di opporsi alla seconda richiesta concussiva del valore di 20 mila euro".

 

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