L'auto che dalla Francia
trasportava il cadavere di Jean-Luc Durand, 52 anni, informatico
di Lione, è uscita e rientrata dal casello autostradale di Nus
(Aosta) in circa 20 minuti, verso le 6 del 18 agosto. Poco più
di 24 ore prima che un passante lo scoprisse in una radura. E'
quanto emerge dalle indagini dei carabinieri - che hanno
visionato le immagini video dell'autostrada A5 - nell'ambito
dell'inchiesta franco-italiana che ha svelato il mistero del
corpo carbonizzato trovato vicino ad Aosta il 19 agosto scorso.
Il veicolo era di una sua connazionale, Anaelle Prunier, 22
anni, che ha confessato l'omicidio, avvenuto il 16 agosto,
durante un rapporto sadomaso degenerato. Quella mattina
l'utilitaria ha svoltato per Fenis, arrivando sulla pista
ciclabile, in località Ferreun. Il corpo è stato scaricato e
dato alle fiamme. Il pm Eugenia Menichetti - che coordina le
indagini - procede quindi non più per omicidio - di competenza
delle autorità francesi - ma per occultamento e distruzione di
cadavere.
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