Si concluderanno il 20 gennaio a Cervinia i test medico-scientifici finalizzati a "raccogliere dati sulla fisiopatologia della meccanica respiratoria durante il seppellimento in valanga" e a "approfondire le analisi delle interazioni tra la densità della neve, l'ipotermia e ventilazione". In particolare saranno oggetto di studio gli effetti dell'auto-avvelenamento da anidride carbonica durante il periodo di permanenza in valanga. I test prevedono l'impiego di personale volontario. Sarà approfondita l'efficacia di un respiratore con il compito di proteggere le vie aeree dall'occlusione dovuta all'inalazione di neve e di impedire l'auto-avvelenamento "sfruttando l'aria presente nella valanga stessa prelevandola dalla parte anteriore del corpo ed espellendola dalla parte dorsale". Il progetto nasce da una collaborazione tra il Centro di Medicina di Montagna dell'Usl Valle d’Aosta, l'Istituto per Medicina d'Emergenza in Montagna dell'Eurac di Bolzano, il Cnr di Milano e l'Università degli Studi di Padova.
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