Contro la riforma della Buona scuola del Governo Renzi e in difesa delle specificità dell'istruzione valdostana, disciplinate dalla Regione autonoma: questi i motivi per cui i sindacati della scuola in Valle d'Aosta hanno indetto per domani nel capoluogo regionale una manifestazione 'a parte' rispetto a quella del Nord Ovest, convocata a Milano. L'appello agli amministratori locali è di "non fotocopiare la legge nazionale" ma di tutelare "almeno ciò che di buono la Regione ha introdotto in questi ultimi anni": la conservazione dei moduli e l'utilizzo di un maggior numero di insegnanti nella scuola primaria, un orario prolungato in quella dell'infanzia e un organico ampliato nelle scuole medie. "Prenderanno ad esempio la Valle d'Aosta - si chiedono Cgil, Cisl, Uil, Snals e il sindacato autonomo Savt - o sarà la Valle d'Aosta a retrocedere con la sua offerta formativa?".
La manifestazione che partirà domani alle 9.30 da piazza Chanoux sarà anche l'occasione per rivolgere un appello ai parlamentari valdostani "di votare no al disegno di legge", spiega Maria Grazia Florio (Snals).
Mentre al Governo regionale la richiesta è di "un adattamento delle norme statali al contesto: la Valle d'Aosta ha leggi proprie che sono il frutto di un'attenta concertazione tra i vari soggetti", precisa Alessia Demé (Savt). "Contrariamente a quanto va dicendo Renzi - aggiunge Katya Foletto, segretaria generale della Flc Cgil - non siamo il sindacato degli ostruzionisti, non siamo i cattivi che voglio mettere i bastoni tra le ruote, e vorremmo dirlo al premier da vicino, se venisse ad Aosta nei prossimi giorni gli chiederemmo di ascoltare una delegazione di insegnanti valdostani".
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