"Il documento approvato contiene elementi fondamentali per la formulazione della proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti ed è coerente con la volontà espressa dai cittadini in occasione del referendum del 2012. Evidenzio questo aspetto perché era un punto inserito nel programma di questo Governo, che abbiamo mantenuto fermo anche quando è venuto meno l'obbligo di legge".
Lo ha detto l'assessore regionale all'ambiente, Luca Bianchi, commentando l'approvazione, da parte della Giunta regionale, dei nuovi indirizzi e degli orientamenti per la formulazione di una nuova proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti.
I nuovi indirizzi avevano ottenuto parere favorevole espresso unanimemente dalla Terza Commissione consiliare il 16 luglio.
"Sono soddisfatto - aggiunge l'assessore - del lavoro fatto finora. La Giunta regionale, con la deliberazione del 7 marzo scorso ha inteso fornire indirizzi e criteri generali su cui avviare la discussione nella competente Commissione consiliare, con il contributo di tutti, e il parere sul documento approvato oggi, espresso all'unanimità dalle forse politiche presenti in Consiglio, sottolinea il proficuo confronto e il dialogo costruttivo che ha caratterizzato il dibattito".
Il documento definisce, in generale, alcuni punti fondamentali: per la raccolta e il numero di flussi, è fondamentale l'introduzione della raccolta separata della frazione organica, preferibilmente secondo il principio di far percorrere meno strada possibile ai rifiuti; per potenziare la raccolta differenziata, è indispensabile introdurre sistemi di riconoscimento dell'utenza, per favorire forme di tariffazione puntuali e proporzionali al conferimento del "secco indifferenziato", anche finalizzate a debellare la pratica dell'assimilazione di fatto; per gli impianti da realizzare, è necessario operare attente valutazioni economiche, di sostenibilità ambientale e di salvaguardia della salute; infine sarà necessario investire nelle buone pratiche di riuso, di riparazione e, più in generale, di prevenzione nella produzione, con il concorso della popolazione ed il supporto degli enti del terzo settore.
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