"Quel burro era molle e giallastro.
Quando fondeva aveva un odore sgradevole, faceva troppa schiuma.
Nell'impasto non si amalgamava alla farina, non l'ho mai servito
ai clienti. Il mio titolare lo restituì". Lo ha detto oggi in
aula un cuoco sentito come teste nel processo sul bestiame
contaminato e la Fontina adulterata. All'epoca, tra il 2007 e il
2008, lavorava in un albergo quattro stelle a Cervinia. Secondo
le fatture presentate dal pm Longarini il burro proveniva "dalla
Cav di Variney".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA