"La formula del fare i tamponi
all'ingresso degli eventi sportivi o culturali, come si farà per
accedere agli stadi per gli Europei di calcio, andrebbe adottata
per tutti, ma realisticamente eseguire i tamponi all'ingresso di
ogni evento culturale diventerebbe una spesa in alcuni casi
insostenibile per gli operatori e renderebbe ancora più
macchinose le procedure": a dirlo all'ANSA è il presidente della
Fondazione Umbria jazz, Gianluca Laurenzi, che ricorda: "L'anno
scorso, in una situazione che potrebbe essere analoga a quella
di quest'anno, in tutta la stagione in cui si sono svolti eventi
musicali e culturali non c'è stato nemmeno un contagiato e lo
dice una precisa relazione dell'Agis e non si facevano tamponi,
ma si prendeva solamente la temperatura all'ingresso".
Sul numero di spettatori da ammettere, Laurenzi crede che
vada "individuata una percentuale rispetto alla capienza e in
base a quella percentuale consentire l'ingresso alle persone".
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