Una delegazione del Brasile è
presente in questi giorni di festival ad Umbria Jazz, che
prosegue il suo cartellone a Perugia fino a domani, 22 luglio.
Non solo quindi Cina e Giappone ma anche il Paese sudamericano,
dove Umbria Jazz sbarcherà insieme a Danilo Rea dal 10 al 14
aprile 2019, con una presentazione prevista per il 15 agosto a
San Paolo, la città che sarà il cuore della rassegna brasiliana.
Per tutta la durata di Umbria Jazz a Perugia ci sono Francisco
Ancona Lopez e Maria Gentiletti della "Ad hoc marketing"
Brasile, che offre servizi per quanto riguarda in particolare il
turismo, Marcelo Weber e Paola Biganti della "MWeber events"
(che si occupano dell'organizzazione di eventi) e, infine, Ilana
Hamaoui e Edgard Radesca, proprietari del Bourbon street music
club di San Paolo, uno dei più importanti locali della città che
sarà il cuore della trasferta di aprile.
Biganti è umbra ma ha vissuto per lunghissimo tempo in Brasile e
l'idea di questa collaborazione arriva da lei, con il marito
Marcelo Weber che in più ha a disposizione spazi importanti: "Ho
conosciuto i vertici del festival - racconta - e abbiamo
iniziato questo bel lavoro anche insieme all'agenzia 'Ad Hoc'".
Rea a parte, al momento gli altri nomi del festival di aprile
vanno ancora definiti, e in questi giorni a Perugia la
delegazione ha discusso di molti dettagli: "Tra l'altro non
dimentichiamo - aggiungono - che San Paolo è una metropoli con
12 milioni di abitanti, un terzo dei quali ha origini italiane;
forse è la città più italiana del paese". Insomma, una location
ideale per il festival. "Di sicuro - afferma Radesca - tra di
noi c'è un contatto perché italiani e brasiliani amano la
musica; noi siamo qui per rafforzare questo legame e lavorare
per portare Umbria Jazz in Brasile. È la prima volta che vengo
qui e sono rimasto colpito dall'atmosfera, davvero particolare,
e dai luoghi del festival. La città è bellissima e UJ da questo
trae vantaggio".
In realtà i rapporti tra UJ e il Brasile vanno avanti da tempo.
Basti pensare, ad esempio, a quando nel 2007 il festival insieme
alle istituzioni umbre e quelle brasiliane riuscì a organizzare
un concerto di Stefano Bollani in una favela di Rio de Janeiro.
E proprio Bollani è tornato alle sue passioni carioca quest'anno
al festival portando sul palco dell'Arena Santa Giuliana il
materiale del suo ultimo disco "Que Bom" registrato a Rio. Ma,
quasi come una prova generale della trasferta a San Paolo di Uj,
molto ricca inoltre è stata l'ormai solita "sezione" brasiliana
del festival, con i concerti per la 45/a edizione anche di
Gilberto Gil, che ha presentato una rilettura di uno dei suoi
più storici e riusciti progetti, il disco Refavela che incise
quarant'anni fa, e di Caetano Veloso con "Ofertorio" che è
salito per la prima volta sul palco di Umbria Jazz con i suoi
tre figli musicisti. Per arrivare fino a ieri sera con il
concerto gratuito in piazza IV Novembre degli Os Mutantes, band
di eccentrici creativi che fu l'anima più radicale del
Tropicalismo con il suo esplosivo mix di psichedelia, rock,
dissonanze. Il tutto strettamente intrecciato con le tradizioni
e l'enorme patrimonio ritmico della musica del Brasile.
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