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Fondi Ue: pressing Marini, nuovi criteri

Fondi Ue: pressing Marini, nuovi criteri

Voto in vista a plenaria Comitato Regioni Bruxelles 11 febbraio

BRUXELLES, 03 febbraio 2016, 17:40

Redazione ANSA

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Gli obiettivi delle politiche europee destinate ai territori e i criteri per aggiudicarsi i fondi comunitari devono andare oltre il criterio del Pil, che da solo non basta a definire il livello di sviluppo delle realtà locali nei 28 Paesi Ue. A fare pressing in questo senso a Bruxelles è la governatrice dell'Umbria, Catiuscia Marini (Pd), relatrice di un parere d'iniziativa su questo fronte, già approvato dalla commissione Coter del Comitato europeo delle Regioni e ora pronto ad incassare il voto decisivo nella plenaria del prossimo 11 febbraio.
    L'elaborazione delle politiche "a qualunque livello di governance" spiega il parere di Marini, deve certamente tenere conto di indicatori "economici" (tra cui Pil pro capite, produttività, innovazione ed esportazioni), del mercato del lavoro (tra cui tassi di occupazione e di disoccupazione), ma a questi vanno aggiunti "aspetti ambientali (tra cui intensità energetica dell'economia, quota di energia rinnovabile, emissioni di CO2) e inclusione sociale (tra cui numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale e distribuzione del reddito)".
    In ballo c'è il dibattito in vista a Bruxelles sulla valutazione della strategia Europa 2020, ma soprattutto sull'assegnazione dei fondi per le politiche regionali del prossimo bilancio settennale dell'Ue, su cui città e Regioni dei 28 Paesi dell'Unione vogliono essere coinvolti, tenendo conto di obiettivi differenziati "costruiti partendo dal basso", a seconda dei diversi territori, sottolinea il parere della Marini. Fra l'altro, in futuro sarà importante disporre di dati statistici locali e regionali adeguati a livello europeo, un punto sul quale occorre ancora colmare lacune e ritardi. (ANSA)

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