"Non più rinviabile la
realizzazione del 'Nodino' di Perugia. Serve una soluzione
immediata per liberare Ponte San Giovanni da un traffico interno
che, con l'intasamento della quattro corsie, diventa
insopportabile e che ci sta asfissiando": è quanto emerso nel
corso di un'audizione, in seconda Commissione dell'Assemblea
legislativa, dei rappresentanti del comitato 'Chi salverà Ponte
San Giovanni?' che nelle settimane scorse avevano chiesto al
presidente Valerio Mancini di essere ascoltati.
Alla riunione, oltre ai due esponenti del Comitato, Fausto
Cocciari e Luigi Ercolani hanno preso parte l'assessore alle
Infrastrutture, Enrico Melasecche ed il direttore regionale,
Stefano Nodessi.
Cocciari ed Ercolani - riferisce Palazzo Cesaroni - hanno
tracciato un quadro "estremamente critico" rispetto alla
situazione che giornalmente vive Ponte San Giovanni a causa del
traffico e dell'inquinamento da gas di scarico, rimarcando i
pericoli per la salute e quindi la scarsa vivibilità del luogo,
ma anche i danni rispetto alla attrattività commerciale e quindi
per l'economia in generale e per la vita sociale. I due
rappresentanti del Comitato, rimarcando che il 'nodino'
permetterebbe una diminuzione del traffico leggero del 25 per
cento e del 50 per cento di quello pesante e che questo
significherebbe alleggerire la pressione su Ponte San Giovanni,
hanno puntato il dito sugli allarmi lanciati da comitati contro
la realizzazione dell'opera, ma anche sulle istituzioni,
definendo non sostenibili le tesi di danni ambientali e
paesaggistici che l'opera produrrebbe.
"Sappiamo che è in corso di progettazione - ha detto Ercolani -
il nuovo svincolo di Ponte San Giovanni. Invitiamo la Regione a
prendere visione della progettazione dell'Anas. L'auspicio è che
si possa aprire una discussione nell'ottica di un miglioramento
generale del progetto prevedendo opere di mitigazione ed
ottimizzazione comprendendo anche quelle di compensazione per
ripagare un territorio interessato da una struttura di valenza
nazionale".
Nodessi dopo aver sottolineato come il 'nodino' rappresenta
una soluzione 'tampone', ma che dà comunque una risposta
importante", ha ribadito come il progetto preliminare ha già
ottenuto la 'Via' nazionale; con delibera Cipe è stata
dichiarata la compatibilità ambientale dell'opera; la conformità
al piano regionale trasporto ha superato la 'Vas'; il vincolo
'Natura 2000' era già presente all'inserimento del 'nodino'; la
'Vinca' è stata superata sul progetto definitivo. Ora va quindi
solo accolta la prescrizione della Soprintendenza con
l'abbassamento della quota. L'Anas è disponibile a riverificare
la circolare rispetto a 'Natura 2000', quindi la compatibilità
con la prescrizione della Soprintendenza. Dopo di che non ci
sono motivi di natura amministrativa per dire no a quest'opera".
L'assessore Melasecche, dicendosi d'accordo sulle
preoccupazioni e su gran parte dei suggerimenti emersi dai due
rappresentanti del Comitato, circa l'urgenza di realizzare
l'opera, ha assicurato che le proposte che verranno presentate
verranno discusse con l'Anas. Ha poi però ricordato che "la
legge non prevede più compensazioni". Rispetto alla situazione
specifica, ha ribadito che, "chi ha proposte serie le presenti
perché insieme alla presidente Tesei siamo ampiamente
disponibili a verificarle, capire se sono sostenibili
nell'interlocuzione con Anas". "Tutto quanto sarà possibile - ha
aggiunto - lo prendo come impegno personale. Saranno poi i
tecnici a portarlo avanti. Il progetto relativo al raddoppio
delle rampe prevede già la realizzazione di barriere acustiche,
anche se non per l'intero tratto da Collestrada a Ponte San
Giovanni. Rispetto al nodino l'unica cosa su cui è impossibile
ritornare è il cambiamento di sedime perché vorrebbe dire
rivedere il Prg di Perugia, di quello di Torgiano, rivedere la
delibera del Cipe, rivedere tutti i pareri dei ministeri
dell'Ambiente e dei Beni culturali. Per questo l'invito è alla
ragionevolezza perché l'Umbria deve fare un passo avanti. La
presidente Tesei sostiene pienamente questa linea. Ci sarà
comunque, se necessario, un confronto con i Comuni interessati".
Il presidente Mancini ha ribadito come il compito della
Commissione sia stato quello di ascoltare tutti i soggetti che
ne hanno fatto richiesta, sottolineando nuovamente che nel testo
della proposta di risoluzione, votato dalla Commissione lo
scorso 29 settembre "non si dice che non va fatto il nodino, ma
l'invito a valutare le migliori opportunità per venire incontro
a tutte le esigenze emerse dai territori interessati,
soprattutto rispetto all'impatto ambientale". "Comunque - ha
assicurato - alla luce di quanto emerso il documento, potrà
prevedere aggiornamenti su alcune sue parti. Bene ogni
eventuale, ulteriore interlocuzione tra la Regione e le
istituzioni territoriali. Il nostro lavoro in Commissione è
stato indubbiamente importante per la definizione del progetto".
Il vice presidente Vincenzo Bianconi, Gruppo misto, ha
spiegato che in Commissione si è cercato di "perseguire il bene
comune quanto più possibile". "Ogni audizione è stata importante
- ha sottolineato - e grazie a ciò il progetto ha avuto
significative evoluzioni. Ora siamo in una fase di sintesi e di
azione". Francesca Peppucci (Lega) nel ribadire la sua
convinzione circa la bontà dell'opera per la quale "bisogna
procedere velocemente perché va avanti da troppi anni", ha
definito positivo aver ascoltato ogni voce dei territori, ma -
ha detto - la decisione deve essere assunta con immediatezza".
Anche il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli ha rimarcato
che "la decisione va presa senza ulteriori tentennamenti poiché
c'è un equilibrio tra l'aspetto ambientale e la salvaguardia
della salute delle persone". "È necessario procedere
velocemente" ha concluso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA