L'assoluzioni con la formula
"perché il fatto non sussiste" dell'ex assessore regionale alla
Sanità Luca Barberini è stata chiesta dal suo difensore,
l'avvocato David Brunelli, nel processo per i presunti concorsi
pilotati. "La dimostrazione del reato associativo,
esclusivamente basata su battute, sfoghi e leggende estratte dal
bestiario, è fallace nel metodo e nel merito" ha detto il
legale.
"Nel metodo - ha spiegato l'avvocato Brunelli - perché dà
per assodate narrazioni che evocano l'operatività di strutture o
entità immanenti senza tener conto del contesto in cui quelle
narrazioni avvengono e senza ovviamente aver cercato altrove che
nel bestiario un qualche riscontro. Nel merito perché gli
elementi del reato associativo, primi tra tutti organizzazione
stabile per commettere delitti e legame soggettivo che avvince i
soci versa la realizzazione del fine comune non sono provvisti
di alcuna reale e consistente base probatoria, dunque non
sussistono".
Riguardo alle presunte condotte illecite contestate a
Barberini, per il suo difensore "nessuna di queste ha la benché
minima base probatoria". "Poiché - ha aggiunto - Barberini non
ha mai monitorato alcunché, anche se il verbo pare andare per la
maggiore; non ha mai chiesto prove d'esame, non ha mai chiesto
di visionare punteggi. Non posso tacere l'enormità di quanto
sostenuto. Barberini non ha fatto nulla, la sua partecipazione
alla supposta associazione per delinquere non esiste. Dato che
l'esistenza del sistema e la partecipazione di Barberini si
fondano sul suo ruolo all'interno del sistema rivelato la suo
coinvolgimento in una pluralità di procedura, il fatto che in
realtà questo coinvolgimento non esiste, fa venir meno il
sistema. Qui è come il cane che si morde la coda. Viene prima il
sistema o prima i concorsi?".
Brunelli ha quindi ricordato che l'ex assessore "è rimasto
l'unico politico coinvolto nella associazione". "Perché? - si è
chiesto - Perché era l'assessore alla sanità e quindi non poteva
ignorare la prassi diffusa di alterazione dei concorsi e perché
è coinvolto in più procedure. Dunque si tratterebbe di una
associazione costruita su una prassi esistente, risalente ad
un'epoca in cui nessuno degli odierni partecipi gravitava
nell'azienda ospedaliera, connaturata da una rete che si mette a
disposizione di chiunque, politico, faccendiere, portaborse,
aspirante, primario, ex funzionario, amico, abbia bisogno di
aiuto per 'sistemare' persone e indirizzare i concorsi. Magari
anche per finalità nobili.
Un'associazione acefala, composta di soli partecipi e nessun
dirigente, cogestita e aperta ai vari contingenti passanti".
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