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Lega, entrate raddoppiate per i Comuni con canoni idrici

Lega, entrate raddoppiate per i Comuni con canoni idrici

'Tocchiamo risultati nostra politica' dice Carissimi

PERUGIA, 25 aprile 2024, 17:20

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"È giunto il momento in cui tocchiamo con mano e godiamo dei risultati della politica della Lega in Umbria e, in questo caso, di Terni in particolare": a distanza di un anno dall'approvazione della nuova legge sui canoni idrici, infatti, i Comuni sedi di impianti di derivazione raddoppiano le loro entrate ricevendo il 35% delle entrate relative alla componente fissa dei canoni previsti in bilancio, il tutto a seguito dell'emendamento alla nuova legge 1/2023 del consigliere Daniele Carissimi primo firmatario e di quello dei consiglieri della seconda Commissione presieduta da Valerio Mancini che l'hanno sottoscritto.
    "A seguito del nostro intervento - evidenzia Carissimi in una nota con tutto il gruppo consiliare Lega Umbria, Valerio Mancini, Paola Fioroni, Manuela Puletti, Marco Castellari e Eugenio Rondini - la Regione Umbria ha appena adottato la delibera con la quale assegna e ricalcola gli importi derivanti dai canoni di concessione per interventi a favore dei comuni territorialmente interessati dagli impianti di grandi derivazioni. Conseguentemente la città di Terni a seguito della riforma promossa della Lega potrà beneficiare della ricaduta periodica di 2.471.470 euro all'anno che rappresenta circa il 50% in più di quanto riceveva negli scorsi anni applicando la precedente legge di bilancio che regolava a termine fino al 2024 con nessuna garanzia di rifinanziamento. La principale differenza rispetto al passato risiede proprio nella definitività dello stanziamento di tali risorse che pertanto sono diventate strutturali, stabili e non sottoposte alla discrezionalità della legge di bilancio e potranno essere investite dai Comuni in progetti di sviluppo e valorizzazione del territorio. Tanto per apprezzare la differenza, rispetto alla norma vigente, gli stanziamenti sono passati da 260 mila a 600 mila euro per l'assetto del territorio e l'edilizia abitativa, da 260 mila a 600 mila euro per la viabilità e le infrastrutture stradali, da 800mila a 1 milione 850mila euro per le politiche giovanili, lo sport e il tempo libero e da 280mila a 647mila per il turismo per un totale di circa 3.700.000 euro.
    Di queste provvidenze godranno non solo i Comuni sede di grandi impianti ma anche quelli dei territori interessati da grandi derivazioni idroelettriche, 13 comuni in tutto tra Valnerina ed Orvietano.
    I benefici introdotti dalla modifica voluta dalla Lega non finiscono qui. E' stato previsto che ulteriori 500mila euro annui, pari al 5% degli introiti relativi alla componente fissa dei canoni, sia destinata al finanziamento delle spese relative alle attività di predisposizione e di gestione del piano di tutela delle acque, finalizzato alla rinaturazione e al ripristino ambientale dei corpi idrici regionali. Il 2% di queste risorse saranno destinate in via esclusiva alle attività dei Comuni territorialmente interessati dalle grandi derivazione in modo da salvaguardare i corsi d'acqua e il 3% agli altri Comuni della regione.
    Come non bastasse, grazie all'emendamento ora i concessionari di grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico sono obbligati a fornire gratuitamente e annualmente alla Regione energia elettrica in ragione di 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, da destinare nella misura di almeno il 50% ai servizi pubblici e alle categorie di utenti residenti nei territori interessati dalla derivazione (oppure l'equivalente monetizzato, in tutto o in parte, sulla base del prezzo zonale orario medio effettivamente riconosciuto all'impianto). La Regione, in alternativa alla cessione di energia, potrà preferire la sua monetizzazione, anche integrale, a favore delle medesime categorie di utenti e per i servizi pubblici previsti, nella misura di almeno il 50% del totale".
    Mancini capogruppo Lega Umbria e presidente della seconda Commissione, che ha accompagnato l'iter di modifica della legge proposta dalla Giunta, ha sottolineato non solo l'impegno del collega Carissimi e degli altri consiglieri regionali della Lega, ma anche "la volontà politica nel voler andare incontro alle comunità locali, prevedendo la possibilità in futuro di una partecipazione diretta della Regione Umbria nella gestione dei canoni idrici". "Se oggi - ha aggiunto - ai Comuni arrivano maggiori risorse è perché la Lega ha voluto modificare il testo della legge attraverso degli emendamenti di buonsenso, elaborati in sinergia con i territori. Con questo documento diamo certezze finanziarie agli amministratori locali e meno risorse alle multinazionali, del resto il patrimonio idrico è di tutti gli umbri".
   

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