La conferma della condanna di Amanda Knox a tre anni di reclusione per avere calunniato Patrick Lumumba nelle prime fasi delle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher è stata chiesta dal sostituto procuratore generale nel processo che si celebra davanti alla Corte d'assise d'appello di Firenze. Disposto dopo l'annullamento della sentenza da parte della Cassazione in seguito all'accertamento della violazione del diritto di difesa accertato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. I tre anni chiesti sono stati comunque già scontati da Knox con i quasi quattro passati in carcere prima di essere assolta per l'omicidio Kercher.
Nell'aula non sono presenti né Amanda Knox (rimasta negli Usa con i due figli) né Lumumba. I difensori dell'americana puntano all'assoluzione anche per questo reato dopo che è stata dichiarata definitivamente innocente per il delitto. L'udienza è cominciata con la relazione del giudice a latere che ha ripercorso le varie fasi del procedimento. Ha poi preso la parola il sostituto procuratore generale Ettore Squillace. Dopo di lui il legale di parte civile Carlo Pacelli e difensori di Knox, gli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati.
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