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Finti sms dalla banca,5 ai domiciliari per frode informatica

Finti sms dalla banca,5 ai domiciliari per frode informatica

Provvedimenti emessi su richiesta della procura di Perugia

PERUGIA, 13 ottobre 2022, 10:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Inviavano sms alle loro vittime, riuscendo successivamente ad avere accesso ai loro conti correnti bancari: per il reato di frode informatica il gip del tribunale di Perugia, su richiesta della locale procura, ha emesso cinque ordinanze di arresti domiciliari nei confronti di cittadini italiani e stranieri, questi ultimi originari del Marocco e della Costa d'Avorio. Il provvedimento cautelare è stato eseguito stamani dal personale del compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Perugia sotto la direzione del servizio polizia postale ed in collaborazione con i compartimenti di Milano, Napoli, Bologna e Ancona.
    La tecnica utilizzata era quella di carpire informazioni riservate attraverso messaggi telefonici inviati via cellulare: i truffatori, dopo avere individuato le vittime ed avere accertato in capo a queste ultime la titolarità di conti correnti, inoltravano un sms, apparentemente proveniente dal loro istituto di credito, con il quale le informavano di un accesso abusivo all'area personale dell'applicazione bancaria registrata sui loro dispositivi informatici. Pochi minuti dopo un finto operatore della banca chiamava la vittima per comunicarle che ignoti avevo installato un virus sul suo smartphone o sul suo tablet. A quel punto chiedeva di spegnere e riaccendere il dispositivo mobile per formattare il sistema. In realtà in tal modo - spiega la procura - i responsabili della truffa riuscivano ad installare sull'applicazione bancaria della vittima un file elettronico che rendeva possibile l'accesso al suo conto corrente. I soldi prelevati venivano poi fatti confluire su carte di debito in modo da averne immediata disponibilità.
    Le somme illegalmente sottratte ammonterebbero a circa 50 mila euro. Nel corso dell'esecuzione delle misure sono stati recuperati e sottoposti a sequestro 16 mila euro, di cui 8 mila in contanti, insieme a carte di credito e dispositivi informatici che saranno sottoposti ad analisi tecnica.
   

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