"L'Ucraina risorgerà come è
risorto Gesù": a dirlo è don Vasyl Hushuvatyy, il parroco della
comunità cattolica ucraina di Perugia. Il quale ha parlato con
l'ANSA al termine della celebrazione, dopo avere benedetto uova,
salumi e torte e distribuito, assieme al sindaco Andrea Romizi,
decine di uova di cioccolato donate dalla Perugina-Nestlé ai
bimbi profughi giunti nel capoluogo umbro. "Quella che stiamo
vivendo è una Pasqua di tristezza, lacrime e angoscia" ha
aggiunto.
"Preghiamo Dio - ha detto ancora don Vasyl - perché possa
portare la pace al nostro popolo, perché solo lui può portarla.
Non possiamo che pregare e il popolo ucraino ha una grande fede
viva. Dobbiamo pregare perché si possa mettere fine a tanta
sofferenza, nel nostro Paese stanno morendo centinaia di bambini
e famiglie".
La comunità ucraina perugina ha partecipato in massa alla
celebrazione. "Partecipiamo qui al rito della benedizione, ma il
nostro cuore e la nostra mente sono in Ucraina, non facciamo
altro che pensare a cosa sta accadendo al nostro Paese",
racconta Nadia, una delle tante donne presenti in chiesa. "Mio
figlio è ripartito dall'Italia solo un mese prima dell'inizio
della guerra", racconta con le lacrime che le solcano il viso.
Chi sta combattendo al fronte è, invece, il fratello di Olga,
mediatrice linguista da un paio di anni a Perugia: "È stato tra
quelli - racconta la ragazza con orgoglio - che hanno liberato
la regione di Kiev dall'invasione russa".
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