"La Giunta regionale, dopo aver
fatto trascorrere invano mesi preziosi, senza preparare il
sistema sanitario umbro all'eventualità di una seconda ondata
della pandemia, dimostra adesso di agire nella più totale
improvvisazione e autoreferenzialità mettendo a rischio la
salute dei cittadini e l'efficienza dei servizi": lo affermano i
consiglieri regionali del Partito democratico, Tommaso Bori,
capogruppo, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli e
Donatella Porzi. A loro avviso "la recente ordinanza con cui è
stata decisa la chiusura del pronto soccorso di Spoleto, ad
esempio, sta a testimoniare che di fronte ad una situazione così
difficile si pensa di continuare ad operare senza un'effettiva
programmazione condivisa con amministratori e comunità locali".
"Se perfino il sindaco De Augustinis, eletto tra le fila del
centro-destra come la stessa presidente della Giunta, Tesei, è
arrivato a dichiarare di 'sentirsi preso in giro e di non
fidarsi della Regione' - sostengono i consiglieri del Pd -, la
decisione di chiudere il pronto soccorso e smantellare i servizi
di prima emergenza dell'ospedale di Spoleto, che è stata appresa
dai giornali, appare quanto mai grave ed incomprensibile,
arrivando a rappresentare l'ennesimo atto assunto da un
assessore regionale alla Sanità che ignora, o fa finta di
ignorare, le esigenze complesse di un territorio articolato come
l'Umbria. Pensare di lasciare senza alcun presidio di emergenza
un'area vasta e sensibile come quella del cratere del terremoto,
che va da Spoleto a Norcia, passando per l'Intera Valnerina,
significa ignorare i bisogni di sicurezza e protezione di
migliaia di famiglie già fortemente provate, che non potranno
più permettersi di ammalarsi. Senza aver partecipato alcuna
scelta con istituzioni e cittadini si sta chiedendo a tutti i
presidi sanitari di destinare posti letto all'emergenza
sanitaria, non tanto per una strategia condivisa, quanto a causa
dei ritardi accumulati da una Giunta regionale che si è fatta
trovare impreparata a gestire la nuova ondata di contagi".
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