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Perugia cerca ripartire, mancano turisti

Perugia cerca ripartire, mancano turisti

Viaggio tra mercato e negozi centro, se non tornano è disastro

PERUGIA, 11 giugno 2020, 16:30

Redazione ANSA

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Sul minimetro che da Pian di Massiano porta al Pincetto, nel cuore di Perugia, salgono soltanto una signora e un ragazzo con la bicicletta. Intanto il tempo non è dei migliori e questo non aiuta a popolare le vie del centro storico in questa inizio di "fase 3" post lockdown per coronavirus.
    Il viaggio dell'ANSA, per capire come il commercio cittadino sta reagendo alla grande crisi, inizia dalle bancarelle del mercato in piazza Matteotti, davanti al tribunale, dove non c'è quasi nessuno. "Se non ritornano i turisti e gli studenti universitari è un disastro", raccontano alcuni degli ambulanti che, per ingannare il tempo, fanno un brindisi alla salute e alla speranza con un "rosso" del Trasimeno prodotto da un giovane viticoltore del posto.
    Miriam vende frutta e verdura: "E' di nostra produzione e i clienti storici del centro sono tutti tornati e quindi non posso lamentarmi, ma se mi guardo intorno mi viene la desolazione.
    Gran parte dei negozi sono vuoti". In particolare quelli di abbigliamento, per loro sembra che l'emergenza Covid non si sia mai attenuata.
   

Ma non se la passano meglio i tassisti, fermi lungo la via che collega piazza Matteotti con corso Vannucci. “Trascorriamo le nostre giornate seduti in macchina" racconta uno dei più anziani. "Noi abbiamo sempre lavorato con i viaggiatori e gli studenti - aggiunge -, senza di loro è finita”. Salendo verso Palazzo dei Priori, all'angolo c'è una delle poche edicole rimaste aperte nel cuore della città: “Stiamo vivendo momenti difficilissimi – racconta il titolare – e pensare che almeno per la mia attività il 2020 era iniziato abbastanza bene, poi è arrivato quello che è arrivato e ora è dura”. I baristi si trovano a vivere una doppia situazione, come spiegano dal Caffè del Banco: “Ci sono persone che hanno ancora paura del Covid e mantengono le distanze e limitano le uscite e chi invece si comporta come se nulla fosse accaduto”. E questo si traduce in pochi clienti di giorno e un buon afflusso all'ora della movida. Ovviamente gli incassi ne risentono e l'estate, raccontano sia i baristi sia i titolari di pizzerie e gelaterie, “non si annuncia nera come la primavera, ma sarà comunque complicata”. “Speriamo che con la riapertura dei confini la città si possa ripopolare di turisti – dice il titolare di una delle gelateria artigianali vicino Palazzo Donini –. Se tornano i viaggiatori possiamo ben sperare, anche perché i perugini giorno dopo giorno stanno andando verso la normalità”. A resistere abbastanza bene alla crisi è invece il chiosco che vende panini con la porchetta, il ragazzo che sta dietro al bancone ci scherza su: “A questa specialità non si rinuncia”. Ma intanto c'è chi per sbarcare il “lunario” canta le proprie canzoni in strada. E' il caso di una giovane triestina per la prima volta a Perugia. “Sono tornata a lavorare dopo sei mesi – racconta –, c'è meno gente in giro, ma è più di cuore. Comunque – sottolinea sorridendo - con questa intervista mi sta facendo perdere qualche mancia, confido nella sua generosità”.

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