"Sono tre settimane che mi è
vietato di uscire di casa, ma in tutta questa pandemia stavo
ripercorrendo con la mente i miei ricordi e mi sono accorto che
in effetti, sono fortunato": a sottolinearlo è Raffaele
Sollecito, detenuto per quasi quattro anni per essere stato
coinvolto nell'indagine sull'omicidio di Meredith Kercher (a
Perugia) e poi scarcerato e definitivamente assolto. Su Facebook
parla della sua esperienza nei giorni del coronavirus (trascorsi
in Puglia con la famiglia) e del periodo passato in cella. "Sto
vivendo questa reclusione - afferma Sollecito - con spirito di
tranquillità assoluta, ma mi ricordo quanto ti fa soffrire chi
ti toglie ogni speranza".
Il giovane spiega di essersi messo inizialmente in quarantena
volontaria di ritorno da un viaggio con la fidanzata in
Lombardia. Nel post va quindi con il pensiero al periodo della
detenzione. "Mi ricordo - scrive - chi ti impone di compilare
moduli per vedere rispettati almeno in piccola parte i tuoi
diritti di essere umano".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA