E' stato arrestato dalla polizia a
Terni, dove un mese fa si era sposato con una donna del posto,
uno scafista tunisino di 42 anni accusato di aver comandato e
condotto, il 4 marzo 2015, un barcone proveniente dalla Libia in
cui persero la vita, per annegamento, almeno dieci migranti, tra
cui un bambino di due anni. L'uomo, ubriaco, aveva continuato a
pilotare fino al Canale di Sicilia, nonostante il mezzo, in
pessime condizioni, sovraccarico e privo di dispositivi di
salvataggio, avesse iniziato ad imbarcare acqua poche ore dopo
la partenza dalla Libia. Per questo fatto il tunisino è stato
condannato dalla Corte di Assise di Siracusa ad 11 anni e 8 mesi
di reclusione, oltre al pagamento di 4 milioni e 400 mila euro
come risarcimento del danno. Non appena ricevuto il mandato di
cattura gli agenti dell'ufficio immigrazione della questura, che
lo monitoravano, lo hanno rintracciato nell'abitazione della
moglie e condotto in carcere.
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