"Il decadimento della qualità dei
rapporti di lavoro" è una dei dati più rilevanti del nuovo
studio di Ires Cgil sull'economia umbra, secondo il quale se nel
2015 il 39,2% dei nuovi contratti attivati era a tempo
indeterminato, nel 2017 questo dato è sceso al 19,8%, contro una
media nazionale del 24%. Nel mercato del lavoro umbro si
conferma la diminuzione tendenziale del tasso di occupazione di
0,4 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2016 e si
attesta al 62,5%. Anche il numero di occupati cala, dello 0,8%
(-2.962 unità) e si attesta sulle 352.503 unità. Una dinamica
dovuta al crollo del 6,8% degli autonomi (-6.468 unità), solo
parzialmente compensato dall'aumento dell'1,3% degli occupati
dipendenti (+3.506). "Occorre comprendere la profondità degli
effetti della crisi sull'Umbria e agire di conseguenza", ha
detto Vincenzo Sgalla, segretario Cgil Umbria.
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