Il turismo in Alto Adige sta bene:
al momento annualmente arrivano 7 milioni di persone e si
registrano 31 milioni di pernottamenti; la crescita è
sostenibile e la qualità dell'offerta è in costante aumento.
Dobbiamo rafforzare e sviluppare con cautela questa posizione,
naturalmente senza esagerare. L'Alto Adige è una destinazione
molto attraente, ma dobbiamo lavorare ancora sulla sua
notorietà. Il nostro grande compito per il futuro è quindi
quello di assicurare la domanda, garantire la massima
ricettività delle nostre attività e aumentare così la creazione
di valore in Alto Adige afferma Thomas Aichner, direttore del
Dipartimento Marketing di Idm.
Per raggiungere questi obiettivi, è stata sviluppata una
strategia per l'Alto Adige che prevede cinque azioni: una
maggiore internazionalizzazione nel turismo che ci permetta di
diventare indipendenti rispetto ai mercati principali e per
aumentare l'occupazione dei posti letto e la creazione di valore
- facendo restare più a lungo gli ospiti, questi spendono anche
di più: aumentare il grado di digitalizzazione affinché
l'offerta arrivi agli ospiti meglio e in modo più efficiente;
concordare un marketing a livello provinciale che sfrutti le
sinergie e che permetta di impiegare il budget in modo ottimale;
orientare lo sviluppo di prodotto alla visione dell'ospite
elevando a protagonisti dell'Alto Adige i temi di viaggio delle
aree esperienziali e dei prodotti autentici.
La prima azione da portare avanti è però il Marchio ombrello
Alto Adige, con il quale si devono identificare tutti i
fornitori di servizio del turismo e che deve essere rafforzato
sui mercati. Dobbiamo porre una particolare attenzione alla
creazione di un'architettura del marchio, che rinforzi e
consideri anche gli altri marchi territoriali. L'obiettivo
dev'essere quello di ottenere una loro interazione efficiente e
astuta afferma Aichner. Solo così l'Alto Adige potrà diventare
l'ambiente vitale più attraente d'Europa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA