Sono 48 i depuratori attualmente
attivi in Alto Adige che ogni anno trattano tra i 60 e i 70
milioni di metri cubi d'acqua. "Negli ultimi decenni la
Provincia di Bolzano ha investito molto per la realizzazione dei
depuratori e della rete di canalizzazione. Ammontano a oltre 972
milioni di euro gli investimenti compiuti a partire dal 1989",
afferma l'assessore provinciale all'ambiente ed energia Richard
Theiner ricordando il forte impegno che Provincia, Comuni e
gestori degli impianti mettono nella manutenzione e negli
interventi costanti per garantire lo standard di queste
strutture "che svolgono un ruolo di rilievo per mantenere pulite
le acque di superficie e di falda", aggiunge Theiner.
In Alto Adige i primi impianti di depurazione biologici
sorsero negli anni '70, il primo grande impianto di questo tipo
fu costruito a Naturno per 15mila abitanti. Dopo l'approvazione
del piano provinciale per la depurazione delle acque tra gli
anni 1975 e 1980, seguì la realizzazione di due impianti di
grandi dimensioni, quello di Bressanone nel 1985, per 35mila
abitanti, e quello di Bolzano nel 1988, per 150mila abitanti.
Negli anni '90 furono completati altri due grandi impianti,
quello dell'Alta Badia nel 1990, per 30mila abitanti, e quello
della val Gardena nel 1992, per 42mila abitanti. "Grazie al
piano provinciale si crearono i presupposti per ottenere il
risultato attuale, ovvero l'allacciamento di circa il 98% di
tutti gli abitanti del territorio altoatesino agli impianti di
depurazione pubblici tramite la rete di canalizzazione, che
corrispondono a oltre 1,6 milioni di abitanti equivalenti"
afferma Ernesto Scarperi, direttore dell'Ufficio tutela acque
dell'Agenzia provinciale per l'ambiente. "Un ulteriore 1%,
insediato ai margini dei nuclei urbanizzati, potrà essere
allacciato in futuro, mentre resta un 1,7% non allacciato
soprattutto in zone rurali, dove le acque devono essere depurate
in loco con piccoli impianti autonomi", conclude Scarperi.
Gli sforzi profusi negli anni hanno portato a risultati
concreti tanto che negli ultimi dieci anni il livello della
depurazione delle acque è su un livello elevato. "L'Alto Adige
presenta valori ottimi anche per quanto riguarda il consumo
energetico riferito al funzionamento dei depuratori, che negli
ultimi anni è in costante diminuzione" riferisce Elmar Stimpfl,
tecnico dell'Ufficio tutela acque, responsabile per la
formazione degli addetti degli impianti di depurazione. Se nel
2010 venivano consumati 48 milioni di KWh, nel 2016 questo
valore si è ridotto fino a raggiungere circa i 40 milioni di
KWh. Oltre la metà di questi vengono prodotti utilizzano il
biogas derivante dagli impianti stessi o per mezzo di impianti
fotovoltaici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA