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A Trento 18 alberi monumentali, tra cui una pianta del 1835

A Trento 18 alberi monumentali, tra cui una pianta del 1835

Altri dieci candidati per pregio storico e paesaggistico

TRENTO, 11 marzo 2024, 14:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

La città di Trento conta 18 alberi o filari monumentali, di cui cinque identificati e schedati nel 2017 e 13 inseriti nell'elenco degli Alberi monumentali d'Italia lo scorso anno, attraverso un progetto con l'Università di Trento. La maggior parte delle piante si trovano in ambito cittadino, ma non si tratta solo di esemplari singoli: vi sono anche interi viali alberati, come il filare che costeggia tutto il Lungadige Sanseverino, che risale alla rettifica del fiume Adige, effettuata a metà Ottocento.
    L'esemplare più antico - a quanto riferito in conferenza stampa - è il Platano di via Santa Croce, messo a dimora nel 1835, seguito dal Cedro del parco di Gocciadoro, piantato in occasione dell'Unità d'Italia, nel 1861, da Pietro Bernardelli.
    Gli esemplari più maestosi sono invece i Platani del filare sul Lungadige Sanseverino, che in alcuni casi hanno una circonferenza del fusto superiore ai 600 centimetri per oltre 30 metri di altezza, mentre la pianta più alta, ma non ancora inserita nell'elenco, è il Liriodendro al parco Gocciadoro (35 metri).
    Oltre ai citati, tra gli alberi monumentali vi sono il Cedro dell'Himalaya in via Gmeiner, il Bagolaro vicino alla chiesa di Sant'Antonio di Cortesano, un Tiglio nostrano a Maderno, un Pioppo in largo Pigarelli nero, un Platano ibrido in via San Francesco, un Cedro dell'Himalaya in via Madruzzo, una Sequoia gigante in via Ferrandi a Villazzano, un Platano ibrido tra via Romagnosi e via Torre Verde, un Cedro del Libano alla Vela, un Platano ibrido in via Vannetti, un Castagno europeo a Sardagna, una Sequoia gigante a Povo, un Ciliegio selvatico a passo del Cimirlo, un Faggio a Malga Brigolina, una Sequoia gigante a Poco e un Ippocastano a Maderno.
    Altri dieci esemplari di alberi singoli e o in gruppo sono candidati a diventare alberi monumentali per il loro particolare pregio paesaggistico, naturalistico, storico e culturale oltre che per l'età e le dimensioni ragguardevoli.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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