"Le dimissioni volontarie
nell'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) tra
personale sanitario ed Oss sono notevolmente aumentate,
rischiando così di mettere in ulteriore crisi i servizi e le
unità operative. La motivazione principale è la difficolta a
conciliare la vita privata con quella lavorativa e l'assenza di
una vera politica incentivante che riconosca disagi e
responsabilità. Occorre incentivare di più il personale in forza
all'Apss, come sta avvenendo in altre Regioni di confine, alcune
a statuto speciale". Così, in una nota congiunta, i segretari di
Uil Fpl sanità del Trentino, Giuseppe Varagone, e di Nursing up,
Cesare Hoffer, rilevando una situazione di "grave carenza di
personale" in tutto il territorio.
"In Val d'Aosta tramite una delibera regionale hanno
remunerato i sanitari con un riconoscimento aggiuntivo mensile
da 350 fino a 800 euro e i medici con 800 euro al mese, inoltre
la Provincia autonoma di Bolzano ha annunciato aumenti pari a
600 euro mensili al personale Sanitario e Oss; e per ultimo
anche Venezia premia i sanitari tramite una tantum di 1.000 per
il disagio", scrivono i segretari sindacali.
Secondo Varagone e Hoffer c'è un problema anche tra il
personale amministrativo, "in numero sempre minore e con carichi
di lavoro sempre più elevati". "Chiediamo alla nuova Giunta
provinciale, una volta insediata, di destinare celermente al
tavolo Apran i fondi già previsti dagli accordi sottoscritti e
di reperire al più presto ulteriori fondi straordinari, da
distribuire tramite un accordo finalizzato a rendere questa
provincia attrattiva, altrimenti nei prossimi mesi sarà una
catastrofe annunciata", concludono i segretari.
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