Sono circa seicento i residenti
nelle zone alluvionate del Cesenate, della Valle del Santerno e
del Ravennate rimasti imprigionati nelle loro case e messi in
salvo dagli operatori della Protezione civile del Trentino in
queste lunghe giornate di emergenza. Le strade dove vivono in
un attimo si sono trasformate in un lago. Anche oggi i gommoni
delle oltre 10 squadre di Vigili del fuoco volontari e
permanenti e del gruppo del Soccorso alpino e speleologico
trentino hanno operato senza tregua sul territorio, con il
coordinamento del Servizio prevenzione rischi e Cue. Il presidio
sanitario è garantito dalla Croce rossa.
Ieri i componenti della Colonna mobile trentina hanno
raggiunto Lugo, città di 35mila abitanti che conta circa 400
sfollati: in ampie zone di questo centro in Romagna mancano
energia elettrica e acqua potabile. A partire da ieri sera, con
un mezzo anfibio in dotazione al Dipartimento trentino gli
operatori stanno distribuendo pasti e bottiglie d'acqua agli
abitanti bloccati nelle case ai piani superiori: nelle strade
l'alluvione ha superato il metro di altezza. Qui, nel tardo
pomeriggio è arrivato anche il presidente della Provincia
autonoma di Trento, Maurizio Fugatti - affiancato dal dirigente
generale Raffaele De Col -, che ha voluto portare l'abbraccio
del Trentino agli uomini e alle donne della Protezione civile:
"Il vostro impegno senza sosta e i vostri volti stanchi ma
soddisfatti per l'aiuto in favore delle persone che stanno
vivendo questa tragedia, sono la testimonianza più grande della
solidarietà che fa parte dell'anima dei trentini. La nostra
terra è orgogliosa di voi".
Fugatti, che ha sentito il presidente della Regione Emilia
Romagna Stefano Bonaccini - manifestandogli la vicinanza
dell'amministrazione - ha incontrato il sindaco di Lugo Davide
Ranalli: "Non vi lasceremo soli. In questa fase vi sosterremo
nel garantire i beni essenziali per le persone, oltre che nel
mettere in sicurezza la zona".
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