"Grande preoccupazione" viene
espressa dal consiglio dell'ordine degli psicologi di Trento per
"la politica dell'immigrazione anche in territorio trentino, con
una rimessa in discussione delle strutture per l'accoglienza,
che fino a questo momento si erano qualificate per la loro alta
competenza, avendo ottenuto ottimi risultati in termini
d'integrazione e quindi di adattamento alla nostra realtà".
"In questi provvedimenti legislativi - sostengono - cogliamo
un'incompatibilità con i principi che sostengono ogni singola
azione della professione dello psicologo, perché negano alcuni
diritti in base all'etnia e alla nazionalità, lasciando in stato
di sofferenza psico-fisica gruppi interi di persone. Non
possiamo che esprimere empatia e vicinanza per chi sta vivendo
una situazione di negazione dei propri diritti e dei propri
bisogni".
"Auspichiamo un confronto franco e coraggioso su queste
tematiche, nel rispetto delle regole della pacifica convivenza".
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