"Senza infrastrutture è la
montagna a stabilire chi può accedere o meno. Non serve un
numero chiuso". Lo ha detto Reinhold Messner, presentando a
Bolzano il suo libro "L'assassinio dell'impossibile" (Rizzoli).
Esattamente 50 anni fa l'allora giovane alpinista aveva
pubblicato un articolo con lo stesso titolo che era un appello
contro l'utilizzo di chiodi fissi nell'arrampicata. Ora, Messner
in collaborazione con Luca Calvi e Sandro Filippini, ha raccolto
i contributi di 50 alpinisti e scalatori d'oggi che fanno il
punto sui confini dell'alpinismo moderno. "Rinunciando alle
infrastrutture, come appunto le via ferrate, l'impossibile non è
destinato a scomparire, ma agli alpinisti resta un'infinità di
imprese impossibili da affrontare", ha detto il Re degli 8000.
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