Il biosonar a doppia banda di
frequenza dei pipistrelli ha ispirato due ricercatori
dell'Università di Trento che hanno messo a punto una nuova
tecnica di elaborazione per migliorare le osservazioni
geofisiche basate sull'interpretazione di immagini radar
bidimensionali del sottosuolo.
Con i radar 'bio-ispirati' si possono estrarre informazioni
più precise su composizione e struttura dei pianeti e delle loro
lune. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista 'Nature
Communications'.
"Le onde acustiche del sonar si comportano in maniera molto
simile a quelle elettromagnetiche. Così abbiamo applicato l'idea
della doppia banda di frequenza associata ad un'eco per
migliorare la definizione delle nostre rilevazioni per studi
geofisici effettuate con radar capaci di penetrare nella
sottosuperficie dei corpi celesti del sistema solare", spiega
Lorenzo Bruzzone, responsabile del gruppo di ricerca.
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