"Rimango sulla mia decisione che rivendico con forza, essa è legata alla coerenza che un così gravoso compito nella commissione mi richiede e auspico per un futuro, che spero non troppo lontano, di vedere una più semplice e armonica conclusione in cui gli spazi e la storia di ciascuno siano rispettati e la norma possa parlare chiaro per sempre". Lo dice Roberto Bizzo, membro dei Sei e dei Dodici, sulla questione della toponomastica.
" Da come si sta evolvendo - osserva Bizzo - , sia a livello politico che mediatico, la questione toponomastica, mi rendo conto, ogni giorno di più, del tentativo di ricondurla ad un fatto personale più che ad un problema politico: di farla diventare cioè una 'questione Bizzo'. Lo stesso metodo già conosciuto nel mio partito ora viene applicato dalla politica in genere per forzare una risoluzione". "Da cittadino di questa terra - dice ancora BIzzo - vorrei anch'io vedere la fine di questa faccenda: una fine dignitosa per tutti, nel solco dello Statuto, e quindi rispettosa delle rispettive identità e culture, una fine la più armonica e pacificante possibile, quindi non quella al ribasso per una delle comunità. Su questo argomento ormai si è arrivati al punto di dichiarare di non voler parlare alle persone, se non addirittura ad annunci di possibili ritorsioni sugli equilibri politici, nonché sulla minaccia della sfiducia di ruoli istituzionali come quello che ricopro".
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