Sono oltre 11.000 le firme
consegnate stamani a Palazzo Trentini a Trento per la riapertura
del punto nascite di Arco. Sono in calce a una petizione partita
due settimane fa da un comitato spontaneo, che stamani è stato
ricevuto dal presidente del Consiglio provinciale, Bruno
Dorigatti.
L'hanno sottoscritta 10.600 cittadini, compresi 160 deputati
e in oltre mille online. A parlare per primo nell'incontro di
stamane è stato l'onorevole Mauro Ottobre, arcense, che si è
detto sorpreso che un territorio da 900.000 presenze turistiche
annue e dall'orografia così particolare, secondo quanto riporta
una nota del Consiglio, venga cancellato dalla mappa dei reparti
di maternità, lasciando tra l'altro semivuoti enormi cubature
realizzate nel nosocomio.
La richiesta della riapertura, secondo quanto ha sostenuto il
presidente del comitato che ha portato la petizione, Stefano
Santorum, troverebbe ulteriore motivazione nella chiusura della
maternità di Tione, che allargherebbe il bacino d'utenza di
Arco. Ha preso la parola anche il consigliere Filippo Degasperi
(Movimento 5 Stelle), spiegando di avere promosso una proposta
di mozione sul tema, da discutere quanto prima in Consiglio.
Il deputato Riccardo Fraccaro (Movimento 5 Stelle) ha infine
spiegato che un abboccamento diretto con la ministra della
salute - con cui il comitato conta di incontrarsi formalmente
proprio domani - ha consentito di accertare "che la soglia dei
500 parti minimi non viene considerata come inamovibile, se
valutata a fronte di un sistema sanitario come quello trentino,
capace di garantire servizi di alta qualità. Derogare e cambiare
rotta, insomma, sarebbe ancora possibile" riporta il Consiglio.
Dorigatti, che ha dato subito corso alla petizione, s'è detto
certo che "il governo provinciale lavora per assicurare a tutto
il territorio una sanità di alto livello", ricordando poi che
l'assessore Luca Zeni "ha dato fin qui ampia disponibilità al
confronto" conclude il Consiglio.
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