Tutti i 120 partecipanti del Gmg,
anche il vescovo di Bolzano e Bressanone Ivo Muser, sono stati
visitati e sottoposti a profilassi al loro rientro, dopo la
morte per meningite a Vienna di una ragazza italiana che era
stata a Cracovia.
Su un prato davanti all'ospedale di Bolzano è stato allestito
la scorsa notte un tendone, nel quale un equipe di medici ha
visitato i ragazzi e i loro accompagnatori. Non è stato
riscontrato nessun caso sospetto e tutti sono potuti andare a
casa a riposare dopo il lungo viaggio e l'agitazione per la
tappa in ospedale.
"Io ero già sceso dal pullman a Bressanone e mi sono recato
all'ospedale", racconta il vicario episcopale Michele Tomasi.
"Si è trattato di una precauzione più che giustificata che per
fortuna ha dato esito negativo", ha commentato Tomasi. I
partecipanti altoatesini avevano, infatti, frequentato la Casa
Italia a Cracovia, dove era passata anche la ragazza morta a
Vienna.
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