Anche nel 2015 non si sono
registrati in Trentino segnali di infiltrazioni da parte della
criminalità organizzata. Lo evidenzia la relazione annuale del
procuratore della Direzione nazionale antimafia Franco Roberti.
"Le caratteristiche socio-economiche dell'area (dove riveste un
ruolo rilevante il fenomeno della 'cooperazione') - si legge
nella relazione - oggettivamente ostacolano le possibili
infiltrazioni da parte di soggetti che ivi volessero reinvestire
capitali illeciti". "Nondimeno, a fronte del rischio che la
provincia trentina, per le sue intrinseche ricchezze derivanti
dal settore turistico, agricolo, e più in generale del
terziario, o dalle opere pubbliche, possa risultare appetibile
per gli interessi delle organizzazioni criminali, assai elevata
è l'attenzione che il procuratore Amato e le forze dell'ordine
prestano per contrastare adeguatamente il rischio, finora remoto
e non verificato, di tentativi di infiltrazione".
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