Religiosi e laici convertiti
all'Islam oppure simpatizzanti del Sultano, volontari su navi
dei pirati turchi o anche doppiogiochisti. E' molto ricca la
storia del rapporto fra Occidente cristiano e Islam, a cavallo
fra i secoli XVI e XVII, spesso dimenticata di fronte
all'attualità dei 'foreign fighters' e dei jihadisti italiani.
Su questa linea di analisi si muove una nuova biografia dedicata
al frate calabrese Tommaso Campanella ('Vita di Tommaso
Campanella', Armando Editore), scritta da Francesco Forlenza,
magistrato del Tribunale di Trento e appassionato di storia.
Come giudice delle indagini preliminari si è occupato
recentemente delle indagini su una cellula jihadista scoperta a
Merano. Secondo Forlenza, "dopo la Riforma protestante le
contrapposizioni 'di civiltà' tra Islam e Occidente non furono
mai nette e l'Islam esercitò un grosso fascino presso gli
europei".
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