FIRENZE - Nato circa nel 1626 e scomparso nei primissimi anni del secolo successivo, Zhu Da, conosciuto anche con lo pseudonimo di Bada Shanren, era un uomo di nobili origini, discendente del principe Zhu Quan, della dinastia Ming. Si narra di lui che fosse un bambino prodigio, e che avesse cominciato a scrivere poesie e a dipingere in tenerissima età, addirittura prima dei sei anni. Costretto, nemmeno ventenne, a riparare in un monastero a causa dei violenti rovesci politici in corso nel paese, Zhu lo lascia, ormai quarantenne, per intraprendere la carriera di pittore professionista con svariati pseudonimi, tesi a proteggere la propria identità da eventuali persecutori: il più noto di questi fu appunto Bada Shanren. Tra i suoi soggetti tipici, i paesaggi montani, vergati in prospettive distorte e minacciose, ed i ritratti di fiori uccelli, a cui attribuiva consapevolezza ed espressività quasi umane. Gli storici dell'arte sono pressochè unanimi nell'indicarlo come figura leader nella pittura del periodo. "Zhu Da è un artista contemporaneo nello spirito: è sempre innovativo, mai imitativo; egli è ribelle e tuttavia sottomesso; è folle, ma allo stesso tempo sobrio. Le creature di Bada Shanren sembrano caricate di significati e di sentimenti normalmente non attribuibili a soggetti non umani. Lo stesso si può dire di tutti gli oggetti dipinti dagli artisti di 'A Sud delle montagne'", spiega il curatore Gary Xu. La fama di Zhu Da, oltre che a rendere ambitissime le sue opere tra i collezionisti, lo ha portato ad ottenere omaggi addirittura extra spaziali: a lui è stato intitolato cratere Chu Ta, sulla superficie di Mercurio.
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