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Concluso restauro della Sagrestia nuova delle Cappelle Medicee

Concluso restauro della Sagrestia nuova delle Cappelle Medicee

8 anni di intervento su pareti e sculture con l'aiuto di batteri

FIRENZE, 08 giugno 2021, 17:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' durata otto anni la campagna di restauri nella sagrestia nuova delle Cappelle Medicee di Firenze, uno dei siti del gruppo Musei del Bargello. I lavori, presentati oggi, erano iniziati nel 2013 con il restauro delle pareti e si sono conclusi a fine 2020 con la pulitura delle sculture delle tombe di Giuliano Duca di Nemours e di Lorenzo Duca d'Urbino.
    Per la prima volta su dei capolavori di Michelangelo è stata sperimentata, grazie alla collaborazione dell'Enea, una tecnica di biopulitura che usa dei batteri per rimuovere le macchie dal marmo. I parati marmorei così come le sculture erano coperte da depositi ed erano in più punti macchiate da residui di sostanze utilizzate in passato per proteggere le sculture durante l'esecuzione dei calchi. Dagli esami preliminari è emerso che il sarcofago di Lorenzo duca di Urbino era alterato da macchie di colore scuro, identificate dalle analisi eseguite dal Cnr come ossalati e materiali organici e ricondotte a liquidi organici da ricondursi alla sepoltura di Alessandro de' Medici che, assassinato, fu sepolto senza essere eviscerato. Per l'eliminazione di queste macchie sono stati individuati alcuni ceppi batterici in grado di rimuovere selettivamente i depositi, senza influenzare il marmo.
    "Il progetto di restauro conservativo e di manutenzione che negli ultimi cinque anni e in fasi successive ha visto il coinvolgimento di diverse professionalità e di istituti di eccellenza della ricerca e innovazione scientifica italiana - commenta Paola D'Agostino, direttore dei Musei del Bargello - permette ora di ammirare i capolavori fiorentini di Michelangelo, con una nuova consapevolezza della fase delicatissima di scelta e lavorazione dei marmi". Il restauro è realizzato da un team tutto al femminile sotto la guida di Monica Bietti, funzionaria storica dell'arte e già responsabile del museo delle Cappelle Medicee.
   

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