Una quarantina di
opere, dai capolavori più noti a dipinti provenienti da una
collezione privata ed esposti per la prima volta, per raccontare
Oscar Ghiglia, il più italiano ed insieme il più europeo degli
artisti italiani d'inizio Novecento, l'artista livornese che
seppe aggiornare, a modo suo, la lezione di Fattori, suo polo di
riferimento insieme a Cezanne. Senza dimenticare i suoi stretti
legami con Amedeo Modigliani, di cui saranno esposti L'enfant
gras e Tête de femme rousse, concessi in prestito dalla
Pinacoteca di Brera e dalla Gam di Torino. E' la mostra
'Ghiglia. Classico e moderno', in programma dal 6 luglio al 4
novembre al Centro Matteucci per l'arte moderna di Viareggio
(Lucca) e curata da Elisabetta Matteucci.
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