Più operazione di testimonianza
che non restauro tradizionalmente inteso: il recupero de "I
giocatori di carte" di Bartolomeo Manfredi, l'opera più
devastata fra quelle colpite dall'attentato mafioso di via de'
Georgofili, che nella notte fra il 26 e il 27 maggio del 1993
uccise 5 persone e danneggiò pesantemente alcuni ambienti degli
Uffizi, è stato presentato oggi in Palazzo Vecchio a Firenze.
Il restauro, eseguito da Daniela Lippi e coordinato da Maria
Matilde Simari, è stato effettuato grazie all'iniziativa
lanciata dal Corriere Fiorentino, da Banca Federico del Vecchio
(ora Ubi Banca) e dalle Gallerie degli Uffizi. "Non si
restituisce l'opera nella sua interezza - dice Lippi - ma ciò
che è rimasto di essa dopo il terribile trauma. Resta un
documento, una testimonianza di quell'evento terribile, che
intende serbarne la memoria ed essere un monito". Eike Schmidt,
direttore delle Gallerie, ha ricordato "gli 'eroi degli Uffizi',
le persone che sfidando il fumo e la polvere entrarono subito
tra le mura sventrate, lavorarono senza sosta e riposo per
settimane, e affidandosi all'istinto e all'intuizione raccolsero
anche pezzetti di tela all'apparenza insignificanti e
inutilizzabili, rivelatisi invece reliquie fondamentali".
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