La sua società di promozione
editoriale, congressi ed eventi ha smesso di operare, lui si è
trovato senza lavoro ed è stato costretto a vendere i beni che
aveva per vivere, con la sua famiglia, e per far fronte alle
spese legali e processuali: un tracollo finanziario conseguente
a un'inchiesta che coinvolse il mondo della sanità toscana e
nelle cui maglie fini' anche Corrado Trevisan, che fu messo ai
domiciliari. Ora, quasi otto anni dopo l'arresto e al termine di
un lungo iter conclusosi con la sua assoluzione definitiva in
Cassazione, Trevisan ha ottenuto 5.895 euro di indennizzo come
riparazione per l'ingiusta detenzione.
Una somma inferiore a quella richiesta dall'avvocato Riccardo
Piga, "ma al di là delle cifre - afferma il legale - è
importante che sia stato affermato il diritto all'indennizzo,
nonostante la Corte abbia limitato la liquidazione in
considerazione di una ritenuta consequenzialità dannosa da
ricondurre più al complessivo iter giudiziario subito, che alla
ingiusta detenzione patita".
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