Dopo oltre 50 anni dall'alluvione del
1966 "Firenze è ancora più a rischio di prima dal punto di vista
idraulico". E' la conclusione a cui arriva lo studio del
comitato internazionale di esperti che, in questi anni, ha
lavorato per il Comitato Firenze 2016. Gli esiti dello studio
sulle soluzioni adottate e sulle misure future per
l'attenuazione del rischio idraulico sono stati presentati oggi
in un convegno presso l'Università di Firenze. "Dopo l'alluvione
del '66 - ha spiegato Giovanni Seminara, membro del comitato di
esperti - è stata fatta un'opera utile, che è stata
l'abbassamento della plateazione dei ponti di Santa Trinità e
Ponte Vecchio, un'opera utile che ha aumentato la capacità di
deflusso nella città di qualche centinaio di metri cubi al
secondo, quindi il rischio si è un pochino ridotto. Con molta
sincerità e onestà intellettuale devo dire che, da allora,
sostanzialmente non si è fatto più nulla se non pianificare,
pianificare, pianificare, e modificare le pianificazioni.
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