Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il dopo-Shoah di Goldkorn

Il dopo-Shoah di Goldkorn

Il giornalista racconta la memoria della generazione del 'dopo'

FIRENZE, 30 maggio 2016, 18:48

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le vittime della Shoah non sono solo i morti nelle camere a gas: c'è una generazione, la prima del dopo-Apocalisse che vive tra la memoria e quel dopo in cui ci si chiede cosa sia il passato, cosa resta delle vite e delle morti di chi ci ha preceduto. Wlodek Goldkorn, prima corrispondente dall'estero e poi a lungo capo della cultura dell'Espresso, fiorentino di adozione, è anche un ebreo, polacco e comunista, cresciuto nel dopoguerra in una patria che l'ha poi rinnegato. Da queste radici nasce "Il bambino nella neve" (Feltrinelli, 208 pagine, 16 euro). Goldkorn ha intervistato artisti, scrittori, premi Nobel e raccontato molte storie, ma mai finora la sua personale. Quella di un bambino nato da genitori scampati agli orrori della guerra, che abitava in una casa abbandonata dai tedeschi in fuga, ancora piena di piatti e mobili provvisti di svastica, che crebbe nel vuoto di una memoria familiare impossibile da raccontare e impossibile da dimenticare.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza