Sei settimane dopo aver tolto a Novak
Djokovic la possibilità di conquistare il Golden Slam, Alexander
Zverev ha provato a fermare anche la sua corsa verso il Grande
Slam. Il tedesco ha portato il numero 1 del mondo al quinto set,
ma non ce l'ha fatta ad allungare ancora la serie di vittorie
consecutive. Il numero 1 del mondo sembra un giocatore in
missione. Ha vinto 4-6 6-2 6-4 4-6 6-2, eguagliando così le 31
finali Slam di Roger Federer. Per raggiungere il ventunesimo
major complessivo, uno in più di Federer e Nadal con cui
condivide il primato di titoli nei tornei più prestigiosi in
calendario, e completare il Grande Slam, impresa riuscita nella
storia solo a Don Budge e Rod Laver nel singolare maschile, gli
manca solo una vittoria. Dovrà battere Daniil Medvedev, numero 2
del mondo, che ha sconfitto già nella finale in Australia (5-3
in favore del serbo il bilancio degli scontri diretti).
"Tratterò questo match come se fosse l'ultimo della carriera" ha
detto. Medvedev ha avuto la meglio in tre set su Felix
Auger-Aliassime, primo semifinalista canadese nell'intera storia
del torneo dal 1881 e ultimo giocatore ad aver battuto Zverev.
Felix aveva perso anche l'unico precedente a Toronto tre anni
fa, al tiebreak del terzo set, nel giorno del suo diciottesimo
compleanno. Oggi il match è stato combattuto nel primo set,
portato comunque a casa dal russo con sicurezza, e ha vissuto
l'unico vero momento di pathos nella seconda partita, quando
Auger Aliassime è riuscito a prendere un break di vantaggio e a
mantenerlo fino a condurre 5-2. Lì il luciferino Daniil,
nonostante il set di vantaggio, ha deciso di non mollare. E ha
continuato a costruire le sue particolarissime trame da
fondocampo. O meglio, da alcuni metri dietro la linea di
fondocampo. Con questa strana ragnatela, intessuta con fili a
volte veloci e potentissimi, altre rallentati e parabolici, ha
avvolto man mano la potenza esplosiva del canadese. Felix alla
fine ha perso i riferimenti e non è riuscito a fermare
l'emorragia dei "quindici", che si riversavano tutti dalla parte
russa del segnapunti. Non avrebbe più conquistato un solo game
del set ( 7-5) e avrebbe presto ceduto il servizio anche nella
terza partita. La faccenda si chiudeva 6-4 7-5 6-2 in due ore e
4 minuti e lanciava Medvedev alla sua seconda finale a New York,
dopo quella indimenticabile del 2019 combattuta fino al quinto
set contro Rafael Nadal. Lì aspetta il vincitore della sfida tra
Djokovic, il n.1 del mondo che vuole cambiare la storia, e
Alexander Zverev, che arriva dal filotto Olimpiadi-Cincinnati.
Novak Djokovic ha festeggiato in semifinale il suo 81mo successo
in carriera a Flushing Meadows. Dopo la vittoria su Matteo
Berrettini, grazie alla quale è rimasto imbattuto nei 12 quarti
di finale disputati allo US Open, ha completato la settima
vittoria in dieci scontri diretti, e riscattato la sconfitta
subita dopo essere stato avanti di un set e di un break ai
Giochi olimpici di Tokyo. "Viviamo per questi momenti, sogniamo
queste opportunità ogni giorno quando cerchiamo la motivazione
per uscire là fuori e ripetere sempre le stesse cose, giorno
dopo giorno - ha detto subito dopo il match, con un sentito
omaggio ai tifosi -. Viverli in uno stadio come questo, in
un'atmosfera così incredibile, ti ripaga, Grazie per averlo reso
così speciale".
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