Alla prima gara dopo la positività al
Covid Jon Rahm in California, con un totale di 278 (69 70 72 67,
-6) colpi e due birdie decisivi nel finale, vince la 121esima
edizione dello US Open e celebra il primo Major della sua
carriera. Bottino pieno per lui, quarto giocatore spagnolo a
imporsi in un evento del Grande Slam e primo nella storia di
questo torneo. Per un successo che gli permette anche di tornare
al primo posto del ranking mondiale mettendo così fine a un
dominio, quello di Dustin Johnson, durato 43 settimane. A La
Jolla (San Diego) risultato da incorniciare per Guido Migliozzi.
Al debutto assoluto in un Major chiude 4/o con 282 (71 70 73 68,
-2) ed entra nella Top 100 del world ranking passando dalla
103/a alla 72/a posizione (miglior azzurro). Il vicentino dopo
questo traguardo si fermerà negli Stati Uniti dove, dal 24 al 27
giugno, giocherà il Travelers Championship (PGA Tour) al fianco,
tra gli altri, di Francesco Molinari. Con il torinese, 13/o con
284 (68 76 69 71, par) al rientro dopo un infortunio alla
schiena, rappresenterà l'Italia ai Giochi di Tokyo. E adesso
Migliozzi sogna anche un posto alla Ryder Cup 2021 del Wisconsin
(è attualmente al 7/o posto della European Points List). Negli
States finale in crescendo pure per Edoardo Molinari, 35/o con
289 (70 76 72 71, +5). Al South Course (par 71) del Torrey Pines
Golf Course, lì dove nel gennaio 2017 (al Farmers Insurance
Open) ha conquistato la prima vittoria sul PGA Tour, Rahm al
20esimo tentativo è riuscito a far suo un Major. Grazie a due
prodezze firmate alle buche 17 e 18 (le ultime due), che hanno
relegato al secondo posto con 279 (-5) il sudafricano Louis
Oosthuizen, re del The Open Championship nel 2010, Rahm è
entrato nella cerchia dei grandi vincitori. E all'età di 26
anni, 7 mesi e 10 giorni s'è affermato come primo spagnolo a
vincere lo US Open e quarto, dopo Severiano Ballesteros (per lui
5 Major vinti, tre Open Championship e due Masters), Josè Maria
Olazabal (due volte campione del The Masters) e Sergio Garcia
(The Masters), a trionfare in un evento del Grande Slam. Alla
sua prima vittoria da papà, ha dedicato la vittoria alla sua
famiglia e a un giornalista morto per Covid lo scorso febbraio.
Proprio la positività al Covid lo scorso 5 giugno aveva
costretto il 26enne di Barrika a ritirarsi dal The Memorial
Tournament (alla fine del terzo round) con il trofeo ormai in
tasca. "Credo molto nel karma - ha spiegato Rahm dopo l'exploit
allo US Open - ed ero sicuro che dopo quell'accadimento
sarebbero arrivate grandi cose. E' una vittoria fantastica, che
mi riempie il cuore di orgoglio". E che permette a Rahm di
passare dalla 3/a alla prima posizione del ranking mondiale
(ritrovando così la vetta per la prima volta dall'agosto 2020)
con un totale di 9.9874 punti, complice anche la battuta
d'arresto di Johnson, 19/o con 286 (+2) allo US Open. Per Rahm
anche un assegno di 2.250.000 dollari a fronte di un montepremi
complessivo di 12.500.000, e il secondo posto nella FedEx Cup.
In California Rahm ha emulato Ben Hogan (1953), Jack Nicklaus
(1980), Tom Watson (1982) quale quarto golfista allo US Open a
far registrare due birdie consecutivi alla 71/a e alla 72/a buca
prendendosi la vittoria. Succedendo nell'albo d'oro al
californiano Bryson DeChambeau, 26/o con 287 (+3) dopo essere
stato anche in vetta al torneo nel quarto round prima di un
finale di gara disastroso. La festa è tutta per lo spagnolo ma
l'Italia, anche in vista di Tokyo, sogna con Migliozzi. "Le
parole non possono descrivere che settimana sia stata questa. Mi
sono goduto ogni secondo e dedico questo risultato a tutto lo
staff e alla mia famiglia". Questa la gioia del 24enne veneto,
che ha come manager Niall James Horan, cantante e cantautore
irlandese, componente della boy band One Direction. Trasferitosi
a Dubai insieme a Renato Paratore, suo vicino di casa, Migliozzi
è la nuova star del golf italiano. Per una stella, quella
veneta, che ha illuminato lo US Open (il quarto posto gli ha
fruttato 498.176 dollari) al debutto assoluto in un Major.
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