Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Successi, cadute e insulti: 15 anni da Fantantonio

Successi, cadute e insulti: 15 anni da Fantantonio

Genio e sregolatezza, Capello definì 'cassanate' follie giocatore

08 agosto 2015, 20:40

Redazione ANSA

ANSACheck

Successi, cadute e insulti: 15 anni da Fantantonio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Successi, cadute e insulti: 15 anni da Fantantonio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Successi, cadute e insulti: 15 anni da Fantantonio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Bari, Roma, Real Madrid, Sampdoria, Milan, Inter. Chi ha visto giocare Antonio Cassano non può non ricordare la facilità di Fantantonio nel gestire la palla. Ma non può dimenticare nemmeno le 'cassanate' che ne hanno provocato bruschi stop in carriera e negato la Nazionale per molto tempo. 376 presenze in serie A, 111 gol e che gol.

Ma tutto questo è punteggiato da mille e una intemperanza che ne hanno fatto la summa del genio e della sregolatezza. Per gradi: il termine cassanata lo ha inventato Fabio Capello, quando Fantantonio giocava nella Roma. Il tecnico ha perso più di una volta la pazienza, ma soprattutto quando - a Udine - Cassano se la prese con l'arbitro insultandolo platealmente. Fece anche peggio in Roma-Milan, finale di Coppa Italia: all'arbitro che l'ammoniva Cassano mostrò le corna. Capello se lo ritrovò anche al Real Madrid, e fu un'avventura breve anche perché Cassano si fece pescare mentre faceva un'imitazione del tecnico. Ma è nella Sampdoria che Cassano ha dato il meglio e il peggio di sé: il 2 marzo 2008, contro il Torino, Cassano perse la testa quando venne espulso per proteste dall'arbitro Pierpaoli.

E Cassano fece come Mancini: si tolse la maglietta. Cosa che a Mancini si può perdonare ma a Cassano evidentemente no. Ma questo non bastava così Fantantonio si mise a minacciare il direttore di gara e lo aspettò fuori dal tunnel degli spogliatoi. Cinque giornate di squalifica e multa salatissima. Poi tutto tranquillo, fino ai gravissimi insulti rivolti a Riccardo Garrone che gli costarono la sospensione e l'addio a Genova. Con l'arrivo all'Inter non si placa la vis polemica del barese: se la prende con Galliani, poi con l'allora allenatore della Juventus Antonio Conte e poi anche con Stramaccioni con il quale, si dice, sia volato anche qualche scapaccione. Cassano è cambiato? si, no, forse. Ma siccome è meglio aver paura che prendere le sberle, la Samp si è tutelata con una bella scrittura privata: se Cassano tornerà a far casino, il club lo manderà via. Lui ha accettato: perché al cuor non si comanda, ma alla zucca evidentemente si deve.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza