Una vittoria in un'epoca, una in un'epoca tutta diversa. Il successo a Misano di Valentino Rossi è destinata a entrare nella storia dello sport mondiale, confermando come la classe non abbia tempo. Il 'Dottore' vinse il suo primo gran premio a Brno, nel '96; ieri, a 35 anni e 18 anni dopo, è tornato al successo. Da Rossi a... Rossi, insomma, con buona pace del giovane iridato Marquez.
Ma Rossi non e' solo Highlander dello sport mondiale, eroe capace di unire generazioni diverse di tifosi e appassionati. Da Lewis a Josefa Idem, da Matthews a Maldini, la vittoria senza tempo e' una storia da raccontare. Quanto a longevità, il pugile statunitense Bernard Hopkins - soprannominato The Executioner (il 'boia') - a 46 anni e 126 giorni, conquistò il mondiale dei medi Wbc nel 2005 battendo il 28enne canadese Jean Pascal: la sua prima corona era di venti anni prima. Non e' infatti solo questione di vecchiaia: la vittoria non ha età, e' soprattutto questione di 'anzianità di servizio'.
Il grandissimo George Foreman vinse il mondiale dei massimi Ibf a 45 anni e 299 giorni nel '94, venti anni dopo averlo perso contro Alì: la prima vittoria era stata l'anno prima, e così tra un succesos e l'altro passarono esattamente 21 stagioni.. Tornando alle moto passarono 18 anni fra la conquista del primo mondiale, nella Classe 250, di Max Biaggi che, nel 2012, è diventato iridato in Superbike. Anche in campo calcistico non mancano i 'nonnetti' vincenti: Dino Zoff alzò verso il cielo di Madrid la terza Coppa del mondo italiana a 40 anni e 134 giorni, l'11 luglio 1982: aveva vinto l'Europeo a 'Roma '68', 14 anni prima. Enrico Albertosi vinse il suo secondo scudetto, con il Milan, a quasi 40 anni, dopo essersi aggiudicato il primo tricolore con il Cagliari nove anni prima (1970).
A Stanley Matthews, a 41 anni suonati, venne assegnato il primo Pallone d'Oro della storia, nel 1956. L'inglese rimase in campo per altri 9 anni, ritirandosi a 50. Paolo Maldini, a 38 anni, nel 2007, vinse la sua quinta Champions, dopo avere alzato la prima nel 1989, quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni:18 anni, due generazioni e un calcio del tutto diverso. Il 'Figlio del vento', Carl Lewis, vinse quattro ori (100, 200, staffetta e lungo) ai Giochi di Los Angeles nel 1984, il suo ultimo titolo ai Giochi è datato 1996, ad Atlanta: quattro olimpiadi, dodici anni, un'era infinita. Record particolare e' quello di Edoardo Mangiarotti: non solo i suoi 6 ori olimpici della scherma, ma la distanza tra il primo (spada a squadre a Berlino '36) e l'ultimo (stesso titolo, 24 anni dopo a Roma '60).
La canoista Josefa Idem salì per la prima volta sul podio olimpico (il bronzo) nel 1988, a Seul, nelle file della Nazionale tedesca; l'ultimo 20 anni dopo, a Pechino 2008 (argento), ma con l'Italia. Raimondo D'Inzeo, nell'equitazione, ottenne il primo argento a Melbourne 1956 e, 16 anni dopo, il bronzo a Monaco '72. La statunitense Dara Torres, nel nuoto, andò a medaglia fra il 1984 e il 2008, l'australiana Petria Thomas fra il 1996 e il 2004. Infine, un'icona olimpica: la fiorettista azzurra Valentina Vezzali, primo podio ad Atlanta '96 (argento individuale e oro a squadre), ultimo a Londra 2012 (bronzo individuale e oro a squadre): 16 anni di risultati e gloria che valgono alla sua maschera un posto nel museo olimpico del Cio
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