Non è un film politico, nasce infatti
come una storia d'amore e soprattutto parla di sentimenti. E
proprio quest'ultima parola è quella più citata da Paolo
Sorrentino stamani alla conferenza stampa di 'Loro 2', in sala
dal 10 maggio con Universal in 500 copie.
"Mi interessavano i sentimenti che stanno dietro a un uomo
politico come Berlusconi. Non è né un attacco a lui né una sua
difesa. Anche la stessa Veronica è una donna che nasconde tutta
una serie di domande. Volevo indagare - ribadisce il regista - i
sentimenti dietro. Ci sono tante cose in 'Loro', c'è la paura
della vecchiaia e della morte, miei temi da sempre, quasi una
mia paranoia, ma lo spirito del film era quello di non parlare
dei fatti storici, ma dei sentimenti che sono dietro ai fatti".
Dice invece Toni Servillo, che in questa seconda parte
racconta un Berlusconi in Sardegna alle prese con i soliti
questuanti, con la voglia di tornare al governo comprando sei
senatori, e con rumorose feste senza Bunga bunga: "Ho avuto la
fortuna di interpretare il Divo per Sorrentino e mettere a
confronto così una figura come Andreotti con quella di
Berlusconi.
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