(di Daniela Giammusso) Dell'affresco con
la donna dal lungo mantello rosso e la piccola Oinochoe in mano
si erano perse le tracce il 26 giugno 1957, quando fu rubato
dagli uffici della Soprintendenza di Pompei. Ma c'è anche la
Bella addormentata, scolpita nel marmo bianco dolcemente
sdraiata, del II secolo d.C. O la cuspide del sarcofago pestano
del IV-III a.C con l'Auleta, il suonatore di flauto di epoca
Macedone. Sono alcuni dei 25 capolavori trafugati e
illecitamente venduti negli anni, che i carabinieri del Comando
Tutela Patrimonio Culturale hanno riportato oggi,
definitivamente, in Italia dagli Stati Uniti dopo un lavoro di
indagine in collaborazione con l'Homeland Security
Investigations-Immigration and Customs Enforcement (ICE). Un
tesoro valutato oltre 30 milioni di euro che ora, pezzo per
pezzo, tornerà nei siti di provenienza e che, dice il ministro
dei beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, pone
ancora una volta l'allarme ''sulla protezione del patrimonio
dell'umanità'', sempre più sotto attacco dei mercanti d'arte ma
anche della ''sistematica distruzione'' da parte dell'Isis. ''E'
sempre più urgente - dice Franceschini - che la comunità
internazionale si mobiliti in forme organizzate e di
prevenzione. Due Paesi sensibili a questi temi come l'Italia e
gli Stati Uniti siano da traino contro il trafugamento e il
commercio illecito dei beni, perché sarà il problema non solo di
questi anni ma dei prossimi decenni''. ''Quella restituita oggi
- aggiunge l'ambasciatore Usa John R. Philips - è solo una
piccola parte delle opere che attualmente circolano illegalmente
sul mercato. Ogni manufatto, ogni pezzo di storia restituito, è
un passo avanti''. Tra i pezzi finalmente ''a casa'' colpiscono
soprattutto i tre affreschi di Pompei del I secolo a.C (nel '57
ne rubarono sei, tre già recuperati da Svizzera, Gran Bretagna e
Usa), raffiguranti una giovane donna con amorino sulla spalla,
una figura maschile e una donna con oinochoe. I carabinieri TPC,
racconta il generale Mariano Mossa, li hanno ''scoperti''
durante una missione a New York, nella collezione privata di un
magnate statunitense deceduto, pronta per andare all'asta. Altri
ritrovamenti hanno invece condotto a ''vecchie'' conoscenze
dell'Arma, come la Kalpis etrusca con delfini dipinta da Micali
nel 510-500 a.C, esportata illegalmente dal trafficante Giacomo
Medici e restituita volontariamente dal Toledo Museum dell'Ohio.
O la Bella addormentata, il coperchio di sarcofago di epoca
romana con fanciulla distesa, in vendita per 4,5 milioni di
dollari in una galleria di New York, dopo essere passata per una
ditta di marmi, il ''noto'' Cesare Becchina, un ricettatore
elvetico, fino al collezionista nipponico che l'aveva data in
conto vendita alla galleria. E poi la cuspide con l'Auleta
trafugata da Paestum e destinata, via Liechtenstein e Svizzera,
a un collezionista americano cui era già stata sequestrata la
fiale d'oro da Morgantina. La collezione prosegue con due
testine maschili (una Nubia del V-VI a.C. e una terracotta del
III a.C) ritrovate sul sito della Griffin Gallery di Boca Raton
in Florida; il cratere attico del V a.C attribuito a Methyse
recuperato in Minnesota; o un cannone veneziano del XVII secolo
intercettato a Boston. Nessun arresto, però, perchè i beni sono
stati restituiti e perchè i reati sono caduti in prescrizione.
Ma, risponde Franceschini, ''con il ministero della Giustizia
stiamo lavorando su un disegno di legge per ridefinire tutta la
materia sul patrimonio culturale, trafugamenti e reati''.
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